Bobby Soul

plays that funky music

2 Ottobre – Bella recensione su Rockgarage

Così Matteo Iosio su Rockgarage

Bobby Soul & Blind Bonobos – Live At Mag Mell

by Matteo Iosio
La tecnologia si sa, ha invaso ogni singolo aspetto quotidiano della nostra vita e questo ci potrebbe portare a considerarla assolutamente indispensabile in qualsiasi frangente. Grazie a Dio ciò non corrisponde a verità, esistono territori come quello musicale, in cui le uniche cose che contano sono il cuore e la proiezione della propria anima attraverso le note prodotte, una dimensione dove non esistono aiuti elettronici in grado di mascherare chi si avventura imprudentemente in cerca di facili guadagni. Tutto questo è sicuramente ben chiaro a Bobby Soul musicista genovese dalla ventennale esperienza che ci rammenta queste semplici regole creando autentica magia solo attraverso l’ausilio di una chitarra acustica, un’armonica ed uno stomp box. L’artista in questione è un autentico veterano della musica creata per regalare emozioni vere ed incontaminate, partendo dai Sensasciòu passando per i Blindosbarra e le Voci Atroci si snoda una vita frenetica infarcita di collaborazioni eccellenti con i migliori musicisti della scena indipendente nostrana. Oggi lo troviamo a riproporsi con il suo ultimo lavoro, un disco live registrato in occasione del concerto tenutosi presso il Mag Mell di Alessandria in compagnia dei Blind Bonobos band di supporto dal grande talento. Il progetto in questione mostra tutta la sua magia già dalle prime note, con un blues caldo ed essenziale carico di pathos e di atmosfera. Benché la strumentazione utilizzata sia assolutamente minimale le tracce scaldano il cuore e ci pervadono con la black music più vera, nutrendo la nostra anima con tormentate storie blues da cui non vorremmo mai più separarci.

La voce di Alberto “Bobby Soul” De Benedetti è assolutamente perfetta per questo genere musicale presentando la ruvidezza e la timbrica che serve per non sfigurare affatto di fronte a mostri sacri d’oltreoceano, il tutto impreziosito da chitarre acustiche e armoniche utilizzate con grande perizia. Nonostante ci si trovi di fronte ad un disco live, registrazione ed editing, affidati a Mattia Cominotto presso i Green Fog di Genova, risultano impeccabili nella qualità con studiate incursioni del pubblico presente al concerto capaci di rendere l’atmosfera ancora più calda ed intima. Varie e mai banali poi le tracce presenti, che spaziano da testi originali cantati in lingua inglese a grandi classici rivisitati in chiave blues come Personal Jesus di Gore o Let’s Get It On del grande Marvin Gaye per finire con struggenti brani in lingua italiana di grande impatto sonoro; insomma materiale per tutti i gusti, mai banale o ripetitivo. In conclusione ci troviamo di fronte ad un disco davvero eccellente dalle atmosfere uniche ed avvolgenti, un album che spicca come un diamante grezzo tra i rifiuti che ci vengono propinanti quotidianamente da un’industria musicale miope in grado di guardare solo al budget sacrificando il più delle volte talenti cristallini. Un “must have” per gli amanti del genere ed anche per chi è convinto che la buona musica in Italia non sia ancora morta.