Bobby Soul

plays that funky music

Conseguenze del Groove (2012)


BOBBY SOUL – CONSEGUENZE DEL GROOVE

Delta Italiana/CNI Music/Cramps

Il servizio di Marco Fantasia su Tg3 Liguria

“Una deflagrazione di funk e soul con sugestioni latine. La voce di Bobby Soul è graffiante, aspra, nera.” Il Fatto Quotidiano

“Figura quasi biblica di soulman (e quindi fortemente connotata in egual misura da spiritualità, dolore e rapporto combattuto con la propria carnalità). Notevolissima la cover di Motherless Child di Ritchie Havens” Rolling Stone

“Il Funk è per lui una cosa da maneggiare con tutta la passione, la competenza, l’eccletismo e anche l’ironia di cui è capace. Classe da vendere” Rockerilla

Dopo l’esperimento visionario della Decima vittima, Alberto De Benedetti lascia da parte la psichedelia per tracciare in 18 solide tracce il profilo di un funk italiano che non ha bisogno di imbellettarsi né di nascondersi per affermare la propria identità”  Mentelocale

“E’ un disco che va oltre il Funk visto che diversi pezzi vanno ad adagiarsi fra le calde braccia della canzone d’autore.” La Stampa/Corriere Mercantile

“Bobby Soul, quando vince la libertà.” La Repubblica/Genova

“Gioca con le note modulando la sua voce avvolgente su testi sinceri, diretti, che spaziano da argomenti di attualità fino all’amore, che con una voce così davvero non poteva esimersi dal farlo.” Sound36

“Un ottimo progetto” Il Popolo del Blues

“E’ sorprendente come sia difficile estrapolare uno o un paio di brani che spicchino sugli altri: l’album gode di un’unità più unica che rara che permette di apprezzare ogni canzone allo stesso modo. Non c’è niente sotto la media insomma” Rockshock

E’ passato più di un anno da quando registrammo a Londra con The Knickers (la cronaca e le emozioni di quella registrazione più avanti). Nel frattempo – arricchito dei contributi registrati da Les Gastones nello studio ZeroDieci di Genova e dei due brani acustici alla Bonobos Boracheros – dopo mille peripezie abbiamo completato questo nuovo album “CONSEGUENZE DEL GROOVE” che esce a nome Bobby Soul per la Delta Italiana con distribuzione CNI Music ed edizioni Cramps Music e CNI.

Retro copertina dell'album

 

“Conseguenze del Groove” su Itunes.
e reperibile on-line qui

Trovate “Conseguenze del Groove” nelle Feltrinelli. A Genova inoltre da Disco Club (Via San Vincenzo), MusicStore (PortoAntico), Taxi Driver e Almanacco (Macelli di Soziglia), a Savona da Jock’s Team, a Sestri Levante da FatJackStore, a Cuneo al Caffè Roma, a La Spezia da HotStuff.

 

Guarda il servizio di Mentelocale sulla presentazione alla Feltrinelli del 9 Febbraio 2012

Il primo singolo “Un’AsSouluzione” è attualmente al nr 19 della INDIEMUSICLIKE, la più importante classifica sulla musica indipendente italiana che va in onda su IsoRadioRai.

E’ gratuitamente scaricabile nella compilation Libera Veramente Vol. 3 sul sito di XL/REPUBBLICA
Guarda l’articolo di presentazione su Mentelocale con l’ascolto del nuovo singolo.

RECENSIONI E INTERVISTE:
Roberto Consolo su Rockshock.itMatteo Paoletti su Mentelocale Vera Risi Il Fatto Quotidiano Michele Manzotti su L’IsolaCheNonC’era Riccardo Merolli su Rockambula Fabrizio Corgnati su Saltinaria
Piero Vittoria su Fullsong Serena Zavatta su SOUND36 Marcello Zinno su Rockgarage
Giancarlo Passarella su Musicalnews
Giulia Nuti su ILPOPOLODELBLUES Leonardo Follieri su QUOTIDIANO.NET Loris Gualdi su Music on TNT Alessandro Riva sul Blog Tuttunaltramusica Salvatore Carruba su Fuorilemura Giovanni Conelli su LEtloveGrow Su Musicletter a “Un disco per l’Europa”, la radio della comunità europea Francesca Ognibene su Radio Sherwood Riserva Indie su Popolare Network su Battiti a RadioRai3
Intervista clip su Allinfo all’Asino che vola di Roma

Intervista su Fullsong
Intervista su TAM TAM
Inervista su Soundcontest

Elio Bussolino Rockerilla Marzo 2012

Rockerilla - Marzo 2012

Rockerilla - Marzo 2012

Fabio De Luca RollingStone – Marzo 2012

RollingStoneMagazine - Marzo 2012

Francesco Casuscelli La Stampa Genova

La Stampa/Genova 26 gen 2012

Repubblica - 8 Feb 2012

Il Secolo XIX - 9 feb 2012

Secolo XIX - 16 dic 2012

 

Mercantile 15/12/11

 

“Questo è un cantiere aperto. Quelli che vedete nella foto sono i responsabili di una lunga registrazione – sotto forma perlopiù di Jam Session – catturata a Londra, lo scorso Ottobre – dal mixer di Luca Tudisco (Zenatron). Come vedete la formazione è un po’ modificata geneticamente. C’è Andrea “Dede” Dell’Amico che ha suonato le parti di batteria. Chicco Parisi (Sadist!) al basso e Andrea “Manouche” Alesso alla chitarra.

Questi tre musicisti hanno fornito il tappeto sonoro – soprendentemente rockeggiante – su cui stanno prendendo forma 12 nuove canzoni e gli interventi di molti altri musicisti le stanno impreziosendo.

Una band nuova – The Knicker – con Davide Zalaffi alla batteria, Chicco Parisi al basso, Alessio Caorsi e Andrea Alesso alle chitarre si sta già incaricando di rodare dal vivo i brani di “Conseguenze del Groove”. Il lavoro prosegue anche nel segno de Les Gastones che suonano i due singoli che anticipano l’album.”

http://www.youtube.com/bobbysouls#p/u/0/XkThn3qiXxQUno di questi è “Stringidenti” arrivata al numero 10 della Indiemusiclike di Audiocoop e molto programmato dalle radio indipendenti.

Il brano è co-firmato da Andrea “Manouche” Alesso ed è uscito in un singolo che contiene anche la canzone “Ancora” già pubblicata nell’Anthologia Funk della Cramps, curata da Ernesto De Pascale e da Funk-in-Italia. “Ancora” ha avuto molti passaggi radiofonici sulla Rai e nel programma B Side di Radio Deejay condotto da Alessio Bertallot.

Questi due brani faranno anch’essi parte di Conseguenze del Groove in versione remixata.

http://www.youtube.com/bobbysouls#p/u/1/m8lM-xql_Nk

REPUBBLICA GEN 2011

la stampa genova diic 2010

“Partiamo in quattro. A Lucas ho detto che avevo bisogno di qualcuno presente. Che ci fosse. Che pensasse che la sua vita fosse la musica. E’ stato il primo Gastone, quello che non è mancato mai, quello che ha sempre detto quello che pensava. Ho stima e amicizia per lui, ma dovevo cambiare aria (e poi anche nome del gruppo). Lui mi capisce e mi vuole bene (credo). Zaza non si è fatto più sentire. Ogni tanto gli vengono questi momenti. Non ho niente, proprio niente contro di lui, gli auguro ogni fortuna. E’ un fottuto grandissimo musicista. Pure Matteo ha deciso che la sua vita non è la musica (almeno non per il momento). Mi aspetto però che cambi idea e soprattutto che metta delle parti fantastiche nell’album. Quindi resta Manouche, col suo lungo capello e le sue tante amorevoli parole e anche le sue insicurezze. E il suo pathos incredibile quando tocca le corde della chitarra. Non l’ho mai sentito suonare così bene. Alla batteria è Dede adesso. Avevamo suonato insieme qualche anno fa, non era andata benissimo. A volte mi scappa qualche impulsività e sul momento non ci trovammo. Ma l’ho conosciuto in questi giorni e credo di averlo supportato nella sua fobia dell’aereo come lui ha supportato me nel registrare. E’ una persona integra. E’ evidente. Ed è insieme a me la parte negra del gruppo. Al basso c’è Zio Satana, Chicco Parisi. Lui ha dato un contributo fondamentale in termini di composizione. E’ un uomo del sud, pieno di rock, qualcosa di diverso di me, qualcosa di cui avevo bisogno. Vedo le sue dite fra le corde che anticipano il tempo alla maniera del rock e penso alla poesia e all’urgenza di questo gesto. Partiamo questi quattro. L’idea è: si va a Londra si registrano in un buon studio le parti ritmiche e la chitarra. Un buon suono e poi sopra sfileranno le canzoni, al tempo e con calma. C’è qualche testo, un’idea di fondo, ma tutto è in fase preliminare. Quando arriviamo ad Alchemea, nei pressi di Essex Road, ci riceve Luca Tudisco. Lo conosco da anni. Direi che è il miglior produttore di suono genovese (che conosca io). E’ li’ da un po’ per un master sul suono proprio all’Alchemea. Ci ha invitato come cavie per le sue sperimentazioni nelle riprese sonore. Da buon periferico mi aspetto che a Londra la situazione sia fantastica, una cosa inimmaginabile per noi genovesi. Non lo è. Lo studio, diviso in tre sale di ripresa e la main room, ha più problemi che un libro di Talete. Fra microfoni e amplificatori passano ore prima che riusciamo a registrare una nota. Il computer del mixer salta a più riprese, il clic del sequencer ci accorgiamo (dopo) che non è perfettamente a metronomo. Molta roba registrata quindi non è uitilizzabile. Ci mettiamo un paio di giorni prima di trovare una quadratura della faccenda. Succede però la magia, qualche volta succede. E’ notte, domenica notte. dalla mezzanotte alle 5 del mattino registriamo ininterrottamente, anche con l’aiuto di un mio vecchio amico Gareth Thomas. Luca trova la sponda perfetta del suono e succede che noi quattro siamo tutti fuori da qualunque genere musicale e si va ognuno per quello che sa anzi che sente. Non è funk, non è rock, non è soul. Non sono i confronti, i paragoni, chi ce la fa e chi non ce la fa. Chi vive e chi muore. E’ solo quel momento li’. Di noi insieme.

Ora è tutto in saccoccia, in un hard disk. 60 gigabite di cose che in qualche mese diventeranno un disco.

Nel frattempo c’è attorno a noi una Londra agressiva, ubriaca, burrosa, molesta e gentile allo stesso tempo. Con la sua grandiosa architettura e la sua monetarizzazione di tutto. Una Soho piena di Djs e di Pakistani pronti a farsi esplodere e una donna che proprio al calare della notte ha tirato l’occhiata giusta ma colui che l’ha ricevuta erano quattro giorni che dormiva nella stessa maglietta. E quindi a casa, prima della fobia dell’aereo di ritorno.”